Heinz
2007-02-18 21:33:32 UTC
Salve a tutti, dunque, il mio "problema" è un po' curioso, anche se forse
non troppo infrequente, comunque:
io canto l'opera lirica in solitudine per diletto, con voce soprattutto da
sopranista anche se il mio timbro naturale è da tenore lirico-leggero, ma la
mia ugola si è usurata dopo pochi anni di splendore e ormai da molto tempo
non riesco più a recuperare una condizione sufficiente a cantare
dignitosamente.
Mi chiedevo perciò se esistono esercizi o stratagemmi per tornare a
migliorare almeno un po' (che so, ad esempio ricordo un vecchio film con
Jeannette McDonald in cui la protagonista dovette stare per 3 mesi interi
senza nemmeno parlare né bisbigliare... ma senza indicazioni sull'utilità
reale non trovo la motivazione).
Spiego in dettaglio sintetico cosa mi pare che succeda ora alla mia ugola e
l'uso che ne ho fatto negli anni in cui l'ho usata e abusata.
Anzitutto premetto che sono un uomo con tutti gli ormoni a posto (peluria
abbondante, ecc.)
Il registro da sopranista mi sono trovato a costruirlo quando avevo 19 anni,
imparando a riprodurre il vibrato secondo impostazioni diverse di chi
ascoltavo all'epoca, ad esempio Dimitrova e Devia che mi stancavano di meno,
ma più spesso stancanti come Freni, Ricciarelli, Millo ecc. Nel giro 2-3
d'anni sono riuscito ad acquisire un estensione che arrivava al Rebemolle
sovracuto e comunque tranquillamente al do precedente (la "lama" di Tosca,
insomma), nonché una tecnica che mi consentiva di cantare praticamente tutto
il repertorio più popolare, dal belcanto al verismo, comprese le cose più
"difficili" (come il finale atto I di Traviata) e via via alcuni dei ruoli
più "pesanti" (Norma, Abigaille, Leonora del Trovatore), insomma ho
affrontato moltissimo Verdi (ma anche moltissimo di tutto il resto) pur
sapendo che aveva la fama di distruggere le voci.
Il punto, però, è che quando io canto e cantavo, io cantavo tutti i ruoli:
cioè quelli da mezzosoprano, anche se con impostazioni chiuse e non troppo
gravi (Cossotto, per capirci), e poi da tenore, che emettevo in maniera
molto acerba anche se più naturale (pur iniziando con impostazioni alla
Cupido o Ballo & simili, insomma chiare e leggerine e con quelle però
cantavo anche Manrico, Alfredo, Radames...), e quelli da baritono-basso, che
erano forse quelli che più sentivo sollecitarmi la gola come imitazione
innaturale. Ero capace di cantare magari due interi atti per volta, con
tutte le voci più o meno, e mi fermavo soltanto quando sentivo la gola molto
stanca (ovviamente il diaframma non mi sognavo neppure di usarlo) e
l'emissione dei vibrati risuonava molto più piatta (non so come
descriverlo).
La voce ha iniziato ad usurarsi pian piano, ma decisamente verso i 28-30
anni, quando tra l'altro avevo iniziato a cantare anche su basi di dischi
già incisi o in alternativa accompagnandomi al pianoforte, e questo è un
fattore che dura tuttora: seguendo una base, anche col computer che permette
di variare il tempo a piacimento, faccio molta più fatica, mentre se canto
accompagnandomi al pianoforte mi accorgo addirittura di essere portato ad
impostare la voce in modo molto meno corretto e molto più dispendioso,
insomma la voce per cantare dura pochissimi minuti e poi finisce
letteralmente, si spezza, non ha la forza per il vibrato, perde moltissimo
l'estensione non soltanto in alto ma anche in basso, e inoltre è una
battaglia di volume perché - sia con le basi sia se mi accompagno al
pianoforte - o sento troppo poco la mia voce oppure non sento bene la base.
Le note si spezzano senza riprendere, gli acuti a un certo punto non escono
più né arrotondando l'emissione né allargandola, le note gravi traballano,
la gola risuona come un FLAUTO SPANATO (!!); anche quando cerco di partire
piano, come in una specie di riscaldamento, la voce dura pochissimi minuti e
mi consente un repertorio limitatissimo, il belcanto ormai è quasi un
ricordo sia come estensione che come agilità (e di agilità ne avevo invece
parecchia...).
Unica consolazione è il timbro di tenore, e un pochino anche quello di
baritono: mentre infatti perdevo quello da sopranista, ho approfondito
estensione e tecnica delle voci maschili, anche se credo quasi per nulla di
diaframma; ma anche emettendola da tenore o baritono, la voce non dura molti
minuti, la gola si stanca presto e soffre, alcune note centrali mi danno
addirittura dolore se inizio con pezzi impegnativi.
Specifico alcuni elementi che potrebbero essere importanti nella
valutazione:
1) l'aumento della stanchezza ugolare e il peggioramento delle prestazioni è
andato un po' di pari passo con un mio declino fisico generale, complice un
cambiamento delle abitudini di vita soprattutto in senso di estrema
sregolatezza (orari del sonno, pasti) e poi depressione, insomma debolezza
generale, però non eccessiva, ad esempio camminare molto non mi ha mai dato
problemi;
2) qualche anno fa, quando il declino vocale iniziò a preoccuparmi, un
foniatra mi disse che avevo un nodulino alle corde vocali e che andava
operato, ma poi altri due foniatri suoi superiori un mese dopo mi dissero
che non ne vedevano e diagnosticarono invece soltanto un lieve DEFICIT
ADDUTTORIO POSTERIORE;
3) feci comunque un breve ciclo di logopedia, perché all'epoca (parliamo
però già di 6 anni fa, adesso io ne ho 37) la gola mi si stancava molto
anche a conversare per un'ora al telefono... e ora, in verità non so se sono
ancora in quelle condizioni, perché nel frattempo la mia vita sociale si è
pressoché svuotata e quindi non ho quasi più occasioni di sperimentare la
stanchezza del parlato, comunque dalla logopedia non notai sostanziali
miglioramenti, forse un minimo di stanchezza in meno nella gola.
In conclusione:
tenendo conto che non ho intenzione di rivolgermi ad un insegnante di canto,
e che non vorrei smettere di cantare,
sarei però curioso di sapere se con un qualche tipo di disciplina
regolatoria o risparmiatoria o allenatoria o selettoria di repertorio - ma
cosa di preciso?... - potrei recuperare almeno un po' di forma per cantare
da sopranista, & per non stancarmi troppo presto cantando da tenore (anche
perché, mi chiedo, quanto ancora potrò durare in questo modo?),
oppure se è probabile che mi sia creato un danno permanente all'ugola e devo
rassegnarmi... ad esempio, io non so, ma quando i cantanti professionisti
vanno in declino prematuro, in teoria la forma perduta sarebbe recuperabile
per loro o no?
HEINZ
non troppo infrequente, comunque:
io canto l'opera lirica in solitudine per diletto, con voce soprattutto da
sopranista anche se il mio timbro naturale è da tenore lirico-leggero, ma la
mia ugola si è usurata dopo pochi anni di splendore e ormai da molto tempo
non riesco più a recuperare una condizione sufficiente a cantare
dignitosamente.
Mi chiedevo perciò se esistono esercizi o stratagemmi per tornare a
migliorare almeno un po' (che so, ad esempio ricordo un vecchio film con
Jeannette McDonald in cui la protagonista dovette stare per 3 mesi interi
senza nemmeno parlare né bisbigliare... ma senza indicazioni sull'utilità
reale non trovo la motivazione).
Spiego in dettaglio sintetico cosa mi pare che succeda ora alla mia ugola e
l'uso che ne ho fatto negli anni in cui l'ho usata e abusata.
Anzitutto premetto che sono un uomo con tutti gli ormoni a posto (peluria
abbondante, ecc.)
Il registro da sopranista mi sono trovato a costruirlo quando avevo 19 anni,
imparando a riprodurre il vibrato secondo impostazioni diverse di chi
ascoltavo all'epoca, ad esempio Dimitrova e Devia che mi stancavano di meno,
ma più spesso stancanti come Freni, Ricciarelli, Millo ecc. Nel giro 2-3
d'anni sono riuscito ad acquisire un estensione che arrivava al Rebemolle
sovracuto e comunque tranquillamente al do precedente (la "lama" di Tosca,
insomma), nonché una tecnica che mi consentiva di cantare praticamente tutto
il repertorio più popolare, dal belcanto al verismo, comprese le cose più
"difficili" (come il finale atto I di Traviata) e via via alcuni dei ruoli
più "pesanti" (Norma, Abigaille, Leonora del Trovatore), insomma ho
affrontato moltissimo Verdi (ma anche moltissimo di tutto il resto) pur
sapendo che aveva la fama di distruggere le voci.
Il punto, però, è che quando io canto e cantavo, io cantavo tutti i ruoli:
cioè quelli da mezzosoprano, anche se con impostazioni chiuse e non troppo
gravi (Cossotto, per capirci), e poi da tenore, che emettevo in maniera
molto acerba anche se più naturale (pur iniziando con impostazioni alla
Cupido o Ballo & simili, insomma chiare e leggerine e con quelle però
cantavo anche Manrico, Alfredo, Radames...), e quelli da baritono-basso, che
erano forse quelli che più sentivo sollecitarmi la gola come imitazione
innaturale. Ero capace di cantare magari due interi atti per volta, con
tutte le voci più o meno, e mi fermavo soltanto quando sentivo la gola molto
stanca (ovviamente il diaframma non mi sognavo neppure di usarlo) e
l'emissione dei vibrati risuonava molto più piatta (non so come
descriverlo).
La voce ha iniziato ad usurarsi pian piano, ma decisamente verso i 28-30
anni, quando tra l'altro avevo iniziato a cantare anche su basi di dischi
già incisi o in alternativa accompagnandomi al pianoforte, e questo è un
fattore che dura tuttora: seguendo una base, anche col computer che permette
di variare il tempo a piacimento, faccio molta più fatica, mentre se canto
accompagnandomi al pianoforte mi accorgo addirittura di essere portato ad
impostare la voce in modo molto meno corretto e molto più dispendioso,
insomma la voce per cantare dura pochissimi minuti e poi finisce
letteralmente, si spezza, non ha la forza per il vibrato, perde moltissimo
l'estensione non soltanto in alto ma anche in basso, e inoltre è una
battaglia di volume perché - sia con le basi sia se mi accompagno al
pianoforte - o sento troppo poco la mia voce oppure non sento bene la base.
Le note si spezzano senza riprendere, gli acuti a un certo punto non escono
più né arrotondando l'emissione né allargandola, le note gravi traballano,
la gola risuona come un FLAUTO SPANATO (!!); anche quando cerco di partire
piano, come in una specie di riscaldamento, la voce dura pochissimi minuti e
mi consente un repertorio limitatissimo, il belcanto ormai è quasi un
ricordo sia come estensione che come agilità (e di agilità ne avevo invece
parecchia...).
Unica consolazione è il timbro di tenore, e un pochino anche quello di
baritono: mentre infatti perdevo quello da sopranista, ho approfondito
estensione e tecnica delle voci maschili, anche se credo quasi per nulla di
diaframma; ma anche emettendola da tenore o baritono, la voce non dura molti
minuti, la gola si stanca presto e soffre, alcune note centrali mi danno
addirittura dolore se inizio con pezzi impegnativi.
Specifico alcuni elementi che potrebbero essere importanti nella
valutazione:
1) l'aumento della stanchezza ugolare e il peggioramento delle prestazioni è
andato un po' di pari passo con un mio declino fisico generale, complice un
cambiamento delle abitudini di vita soprattutto in senso di estrema
sregolatezza (orari del sonno, pasti) e poi depressione, insomma debolezza
generale, però non eccessiva, ad esempio camminare molto non mi ha mai dato
problemi;
2) qualche anno fa, quando il declino vocale iniziò a preoccuparmi, un
foniatra mi disse che avevo un nodulino alle corde vocali e che andava
operato, ma poi altri due foniatri suoi superiori un mese dopo mi dissero
che non ne vedevano e diagnosticarono invece soltanto un lieve DEFICIT
ADDUTTORIO POSTERIORE;
3) feci comunque un breve ciclo di logopedia, perché all'epoca (parliamo
però già di 6 anni fa, adesso io ne ho 37) la gola mi si stancava molto
anche a conversare per un'ora al telefono... e ora, in verità non so se sono
ancora in quelle condizioni, perché nel frattempo la mia vita sociale si è
pressoché svuotata e quindi non ho quasi più occasioni di sperimentare la
stanchezza del parlato, comunque dalla logopedia non notai sostanziali
miglioramenti, forse un minimo di stanchezza in meno nella gola.
In conclusione:
tenendo conto che non ho intenzione di rivolgermi ad un insegnante di canto,
e che non vorrei smettere di cantare,
sarei però curioso di sapere se con un qualche tipo di disciplina
regolatoria o risparmiatoria o allenatoria o selettoria di repertorio - ma
cosa di preciso?... - potrei recuperare almeno un po' di forma per cantare
da sopranista, & per non stancarmi troppo presto cantando da tenore (anche
perché, mi chiedo, quanto ancora potrò durare in questo modo?),
oppure se è probabile che mi sia creato un danno permanente all'ugola e devo
rassegnarmi... ad esempio, io non so, ma quando i cantanti professionisti
vanno in declino prematuro, in teoria la forma perduta sarebbe recuperabile
per loro o no?
HEINZ